L'orgoglio
(da "Pulp Fiction")

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Marcellus Wallace: Penso che ti ritroverai, quando tutta questa merdata sarà finita… Penso che ti ritroverai ad essere un figlio di puttana sorridente.
La faccenda è che in questo momento hai talento. Ma per quanto sia doloroso, il talento non dura.
E il tuo periodo sta per finire.
Ora questa è una merdosissima realtà della vita, ma è una realtà della vita davanti alla quale il tuo culo dev'essere realista. Vedi, questa attività è stracolma di stronzi poco realisti che da giovani pensavano che il loro culo sarebbe invecchiato come il vino (risata accennata).
Se vuoi dire che diventa aceto, è così.
Se vuoi dire che migliora con l'età, non è così.
E poi, quanti combattimenti credi di poter ancora affrontare, mmh? Due?
Non ci sono combattimenti per i vecchi pugili.
Eri quasi arrivato, ma non ce l'hai mai fatta. E se dovevi farcela, ce l'avresti già fatta.
Sei dei miei?
Butch: Sì, pare proprio di sì.
Marcellus Wallace: La sera del combattimento forse sentirai una piccola fitta. E' l'orgoglio, che ti blocca il cervello e  te lo mette nel culo. Mettiglielo tu nel culo.
L'orgoglio fa solo male. Non aiuta. Mai. Supera certe cagate, perchè da qui a un anno, quando te la spasserai nei Caraibi, dirai a te stesso: Marsellus Wallace aveva ragione.
Butch: Non ho problemi su questo, signor Wallace.
Marcellus Wallace: Alla quinta il tuo culo andrà al tappeto. Ripeti.
Butch: Alla quinta il mio culo andrà al tappeto.
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La Mancia
(da "Reservoir dogs" aka "Le iene")
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Eddie: OK, tirate fuori un po’ di grana per la signorina… (verso Mr Pink) andiamo, tira fuori un verdone.
Mr Pink: ah ah, non do mance.
Eddie: non dai mance?
Mr Pink: no, non ci credo..
Eddie: non credi nelle mance?
Mr Blue: sai quanto guadagna una cameriera? Un cazzo di niente!
Mr Pink: ma non mi dire… e allora perché non se ne va?
Mr Blonde: eheheh…
Eddie: neanche un ebreo avrebbe il coraggio di dire una cosa del genere! No no no, fammi capire: allora tu non dai mai la mancia?
Mr Pink: no, perché la società mi dice di farlo; cioè la mancia la lascio se proprio se la meritano, se proprio si impegnano al massimo lascio un piccolo extra, ma lasciarla così solo perché si deve è una stronzata…
Eddie: hehhehe
Mr Pink: voglio dire, non fanno nient'altro che il loro lavoro.
Mr Blue: sì, ma questa è stata gentile.
Mr Pink: sì, d'accordo, ma che ha fatto di speciale?
Mr Blue: e che doveva fare, succhiarti l'uccello sotto il tavolo?!
Mr Brown: ehehehhehhe
Eddie: io le darei più del dodici per cento.
Mr Pink: insomma, ho ordinato il caffè, giusto? Siamo qui da un sacco di tempo e mi ha riempito la tazza solo tre volte. Io voglio che me la riempiano almeno sei volte!
Mr Blonde: sei volte eh? E se avesse altri cazzi per la testa?
Mr Pink: una cameriera non dovrebbe avere altri cazzi per la testa!
Eddie: Scusa tanto, Mr Pink, ma l'ultima cosa di cui hai bisogno ora è un altro caffè.
Mr Pink: senti, dio, ma questa ragazze mica se la passano male! Prendono il minimo sindacale; anch'io una volta ho lavorato al minimo sindacale, ma non ero tra i fortunati che la società considera degni di mancia.
Mr Blue: te ne freghi che contino sulle mance per vivere!
Mr Pink: lo sai cos'è questo? (sfrega indice e pollice) E' il più piccolo violino del mondo, che suona solo per le cameriere.
Mr White: tu non sai nemmeno di che cosa stai parlando. Si fanno un culo come una casa, è un mestiere duro il loro.
Mr Pink: lo è anche lavorare da Mc Donald, ma lì non lasci la mancia, vero? E perché, non lo servono anche loro da mangiare? Ma la società dice: a questi devi lasciare la mancia, a questi altri niente mancia. Puttanate!
Mr White: fare la cameriera è il mestiere più diffuso tra le ragazze che non hanno titoli di studio in questo paese; è il lavoro che praticamente ogni donna può fare, e camparci anche. E questo solo per via delle mance!
Mr Pink: e chi se ne fotte!
(risate generali)
Mr Blonde: che stronzo.
Mr Pink: voglio dire: mi dispiace che il governo tassi le mance, è una puttanata, ma non è colpa mia. Lo so che le cameriere appartengono ad una di quelle categorie che lo prendono sempre in culo dal governo, e se ci fosse una petizione contro la tassazione delle mance io la firmerei, se si dovesse votare io voterei, ma non voglio seguire la corrente. In quanto alla stronzata delle ragazze che non hanno titoli di studio, che imparino a battere a macchina perché se aspettano che paghi io l'affitto per loro, stanno fresche!
Mr Orange: mi ha convinto, mi riprendo il mio dollaro.
Eddie: ehi… lascia lì i soldi.
(arriva Joe)
Joe: Signori, la ricreazione è finita… un momento, chi non ha messo il suo dollaro?
Mr Orange: Mr Pink.
Joe: Mr Pink? E come mai?
Mr Orange: non lascia mance.
Joe: non lascia mance? Che vuol dire non lasci mance?
Mr Orange: non ci crede.
Joe: Staa zitto! Come sarebbe a dire che non ci credi? Avanti, tira fuori un dollaro, pidocchioso di merda! Te l'ho pagata io la colazione!
Mr Pink: d'accordo, solo perché hai pagato tu il pranzo, ma normalmente non lo farei.
Joe: me ne sbatto di quello che faresti normalmente, adesso sganci un dollaro come tutti gli altri.
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Brutta Fine
(da "
Things to Do in Denver When You're Dead" aka "Cosa fare a Denver quando sei morto")


Joe: La brutta fine è tutto un altro paio di maniche.
Brutta fine non vuol dire semplice esecuzione. Vuol dire che la vittima deve morire nel modo più doloroso possibile. Vuol dire farla soffrire come una bestia.
Una tipica brutta fine si ottiene sparandogli dritto nel culo. Sì, bang bang!
Con una pallottola su per il culo non muori subito, ti contorci per almeno quindici minuti, e poi muori.
Immagino che sia come cagare lamette incandescenti, mi spiego?
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Dopo la violenza
(
da "Pulp Fiction")


Butch: Stai bene?
Marcellus: No amico. Mai stato così lontano dallo stare bene!
Butch: E adesso? Marcellus: E adesso? Ora ti dico adesso cosa. Chiamero' qualche scagnozzo strafatto di crack per fare un lavoretto in questo cesso, con un paio di pinze e una buona saldatrice. Hai sentito quello che ho detto pezzo di merda? Con te non ho finito neanche per il cazzo, ho una cura medioevale per il tuo culo!
Butch: Dicevo adesso che sara' tra me e te.
Marcellus: Ah, in quel senso la'... Adesso ti dico che sara' tra me e te... Non c'è niente tra me e te.
Non c'è piu' niente.
Butch: Pace, allora ?
Marcellus: Pace, allora. Due cose. Uno non raccontare questa storia. Questa cosa resta fra me, te, e il merdoso che presto vivra' il resto della sua stronza breve vita fra agonie e tormenti, il violentatore qui. Non riguarda nessun altro questo affare. Due: lascia la citta' stasera, all'istante. E una volta fuori, resta fuori, o ti faccio fuori. A Los Angeles hai perso i tuoi privilegi.
Butch: Va bene.
Marcellus: E adesso vattene via.

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Ezechiele 25:17 - Incontro con gli spacciatori
(da "Pulp Fiction")
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Brett: Ascolta, mi dispiace, io non ho capito il tuo nome, ho capito il tuo, Vincent, giusto?, ma non ho capito il tuo…

Jules: Mi chiamo Jerda e non è con le chiacchiere che uscirai da questa merda.
[listen]
Brett: Nono… no… Voglio solo che sappiate quanto… Voglio solo che sappiate quanto ci dispiace che le cose siano andate a puttane tra noi e il signor Wallace, noi ci siamo messi in questo affare con le migliori intenzioni, davvero… nono…
Jules: (sparando al ragazzo sdraiato sul divano) oh, scusami, ho spezzato la tua concentrazione... ah, non volevo farlo... per favore, continua... dicevi qualcosa a proposito... delle migliori intenzioni,  sì… ma che ti prende... Ah avevi finito? Interessante, ma non mi hai convinto, sai? Di' un po', Marsellus Wallace che aspetto ha?
Brett: Cosa?
Jules: (rivoltando il tavolo) da che paese vieni?
Brett: cosa?
Jules: cosa e' un paese che non ho mai sentito nominare... lì parlano la mia lingua?
Brett: cosa?
Jules: la mia lingua, figlio di puttana, tu la sai parlare? [listen]
Brett: siii!
Jules: allora capisci quello che dico...
Brett: siiii sì sì!
Jules: descrivimi perciò Marcellus Wallace, che aspetto ha.
Brett: cosa?
Jules: (puntando la pistola in faccia a Brett) dì cosa un'altra volta, di cosa un'altra volta, ti sfido, due volte, ti sfido, figlio di puttana, dì cosa un'altra maledettissima volta.
Brett: è nero...
Jules: vai avanti
Brett: è senza capelli...
Jules: secondo te sembra una puttana?
Brett: cosa?
Jules: (facendo fuoco sulla spalla del ragazzo) Secondo te... lui... ha l'aspetto d'una puttana?
Brett: nooooo!
Jules: perché allora hai cercato di fotterlo come una puttana?
Brett: non l'ho fatto...
Jules: sì tu l'hai fatto... sì tu l'hai fatto, Brett, hai cercato di fotterlo, ma a Marsellus Wallace non piace farsi fottere da anima viva tranne che dalla signora Wallace... leggi la Bibbia Brett?
Brett: sì
Jules: e allora ascolta questo passo che conosco a memoria, è perfetto per l'occasione. Ezechiele 25:17: il cammino dell'uomo timorato è minacciato da ogni parte dalle iniquità degli esseri egoisti e dalla tirannia degli uomini malvagi. Benedetto sia colui che nel nome della carità e della buona volontà conduce i deboli attraverso la valle delle tenebre perché egli è in verità il pastore di suo fratello e il ricercatore dei figli smarriti. E la mia giustizia calerà sopra di loro con grandissima vendetta e furiosissimo sdegno, su coloro che si proveranno ad ammorbare ed infine a distruggere i miei fratelli. E tu saprai che il mio nome è quello del Signore quando farò calare la mia vendetta sopra di te... (molteplici colpi di pistola) 
[ascolta] [listen]
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Ezechiele 25:17 - redenzione
(
da "Pulp Fiction")


Jules (a Pumpkin): Dunque, esaminiamo la situazione: normalmente le vostre budella si ritroverebbero sparpagliate nel locale, ma per caso mi avete trovato in un periodo di transizione, perciò non voglio uccidervi, voglio aiutarvi. […] Tu la leggi la Bibbia?
Pumpkin: No, di regola no.
Jules: Beh… c’è un passo che conosco a memoria. Ezechiele 25-17: "Il cammino dell’uomo timorato è minacciato da ogni parte dalle iniquità degli esseri egoisti e dalla tirannia degli uomini malvagi. Benedetto sia colui che, nel nome della carità e della buona volontà, conduce i deboli attraverso la valle delle tenebre, perché egli è il pastore di suo fratello e il ricercatore dei figli smarriti. E la mia giustizia calerà su di loro con grandissima vendetta e furiosissimo sdegno, su coloro che si proveranno ad ammorbare e a distruggere i miei fratelli. E tu saprai che il mio nome è quello del Signore quando farò calare la mia vendetta sopra di te." Ora sono anni che dico questa cazzata, e se la sentivi significava che eri fatto. Non mi sono mai chiesto cosa volesse dire, pensavo che fosse una stronzata da dire a sangue freddo a un figlio di puttana prima di sparargli, ma stamattina ho visto una cosa che mi ha fatto riflettere. Vedi, adesso penso… magari vuol dire che tu sei l’uomo malvagio e io sono l’uomo timorato e il signor 9 mm qui, lui è il pastore che protegge il mio timorato sedere nella valle delle tenebre. O può voler dire che tu sei l’uomo timorato e io sono il pastore ed è il mondo ad essere malvagio ed egoista forse… Questo mi piacerebbe, ma questa cosa non è la verità, la verità è che tu sei il debole e io sono la tirannia degli uomini malvagi, ma ci sto provando, Ringo, ci sto provando con grande fatica a diventare il pastore. [ascolta]
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Vampiri del cazzo
(da "From dusk till dawn" aka "Dal tramonto all'alba")

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Seth: Là fuori c'è un branco di vampiri del cazzo, che vogliono entrare qui per succhiarci un bel po' di sangue. E questo è tutto, chiaro e semplice. E non voglio sentir dire da nessuno "ma io non ci credo ai vampiri del cazzo" perchè io non ho mai creduto ai vampiri del cazzo, ma credo a quello che vedono i miei occhi. E quello che ho visto erano dei vampiri del cazzo.
Allora siamo tutti d'accordo nell'affermare che abbiamo a che fare con dei vampiri del cazzo?    

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Piano Rapina
(da "Reservoir dogs" aka "Le iene")


Mr Orange: che succede se il direttore non consegna i diamanti?
Mr White: adesso ti spiego: i negozi come quello si assicuranno pure il culo; non dovrebbero fare nessuna resistenza. Se ti capita un cliente o un impiegato che si crede Charles Bronson afferri la pistola per la canna e gliela sbatti sul naso: cascano come pere mature. Saltano tutti via, quello casca per  terra urlando col sangue che gli schizza dal naso. Se la fanno tutti sotto e nessuno dice più una parola, puoi giurarci. Se una stronza comincia a romperti il cazzo, la guardi come se stessi per darle un cazzotto sulla faccia: vedrai se non la pianta subito. Con il direttore è tutta un'altra faccenda, invece. I direttori sanno che è meglio non fare stronzate, però, se capita quello che fa lo scemo, quello che si crede un cowboy, quel figlio di troia devi spezzarlo in due. Se ti serve un'informazione e non te la dà, gli tagli via il dito... il mignolo... e gli dici che dopo toccherà al pollice. Ti dirà anche se indossa mutandine col pizzo.   
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Monologo Nexus 6
(da "Blade Runner")
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Nexus 6: io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi.
Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione, e ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhauser.
E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo, come lacrime nella pioggia.
E' tempo di morire.
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Sergente Hartman
(da "Full Metal Jacket")
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Hartman: io sono il sergente maggiore Hartman, vostro capo istruttore.
Da questo momento potete parlare soltanto quando vi sarà richiesto, e la prima e l'ultima parola che dovrà uscire dalle vostre fogne sarà "signore". Tutto chiaro, luridissimi vermi?
Soldati: signor sì, signore!
Hartman: ma che cazzo, non vi sento! Rispondete come se l'aveste davvero!
Soldati: signor sì, signore!
Hartman: se voi, signorine, finirete questo corso e se sopravviverete all'addestramento sarete un'arma, sarete dispensatori di morte, pregherete per combattere, ma fino a quel giorno siete uno sputo, la più bassa forma di vita che ci sia nel globo, non siete neanche fottuti esseri umani, sarete solo pezzi informi di materia organica anfibia comunemente detta merda. Dato che sono un duro non mi aspetto di piacervi, ma più mi odierete più imparerete. Io sono un duro, però sono giusto. Qui non si fanno distinzioni razziali, qui si rispetta gentaglia come negri, ebrei, italiani o messicani. Qui vige l'eguaglianza, non conta un cazzo nessuno. I miei ordini sono di scremare tutti quelli che non hanno le palle necessarie per servire nel mio beneamato corpo. Capito bene, luridissimi vermi?
Soldati: signor sì, signore!
Hartman: ma che cazzo, non vi ho sentito!
Soldati: signor sì, signore!
Hartman: come ti chiami, faccia di merda?
Biancaneve: signore, soldato Brown, signore!
Hartman: balle, d'ora in poi tu sei il soldato Biancaneve! Ti piace questo nome?
Biancaneve: signor sì, certo, signore!
Hartman: beh, c'è una cosa che non ti piacerà, soldato Biancaneve: non si serve il piatto negro nazionale, nè il pollo fritto, nè il cocomero alla mia mensa!
Biancaneve: signor sì, certo, signore!
Joker: sei proprio tu, John Wayne? E io chi sarei?
Hartman: chi ha parlato? Chi cazzo ha parlato? Chi è quel lurido stronzo comunista checca e pompinaro che ha firmato la sua condanna a morte? Ah, non è nessuno, eh? Sarà stata la fatina buona del cazzo! Vi ammazzo a forza di ginnastica, vi faccio venire i muscoli al buco del culo, che ci potrete succhiare il latte senza cannuccia! Allora, sei stato per caso tu, brutto stronzo?
Cowboy: signor no, signore!
Hartman: brutto pezzo di merda con la faccia da verme, scommetto che sei stato tu!
Cowboy: signor no, signore!
Joker: signore, l'ho detto io, signore!
Hartman: però... senti senti... abbiamo tra noi un attore comico, il soldato Joker. Io ammiro la sincerità. Sì sì, tu mi piaci, vieni a casa, ti faccio scopare mia sorella. (pugno nello stomaco) Brutto sacco di merda, io ti metto sotto, ti farò un culo così! Qui tu non riderai, tu non piangerai, qui si riga diritto e basta, ti faccio vedere io! Alzati in piedi, tirati su! Datti subito una regolata, amico mio, se no io ti svito il cranio e ti cago in gola!
Joker: signor sì, certo, signore!
Hartman: soldato Joker, perchè sei qui nel mio beneamato corpo?
Joker: signore, per uccidere, signore!
Hartman:  allora tu sei un killer?
Joker: signor sì, signore!
Hartman: fammi una faccia da guerra!
Joker: signor sì, signore!
Hartaman: quella è una faccia da guerra? Hhhaaaaaaa! La mia è una faccia da guerra! Avanti con la tua faccia da guerra!
Joker: Hhhaaaaaaa!
Hartman: manco per il cazzo, non fai paura a nessuno, voglio una faccia da guerra vera!
Joker: Hhhaaaaaaaaaaaaaaa!
Hartman: non mi fai paura, ti ci devi applicare!
Joker: signor sì, signore!
Hartman: e tu, che scusa hai?
Cowboy: signore, scusa di che, signore?
Hartman: le domande qui le faccio io fino a prova contraria, sono stato chiaro?
Cowboy: signor sì, signore!
Hartman: bene, grazie mille! Ti dispiace se comando io per un po'?
Cowboy: signor no, signore!
Hartman: sei un po' emozionato, sei un po' nervoso?
Cowboy: signor sì, nervoso, signore!
Hartman: sono io che ti rendo nervoso?
Cowboy: signore!
Hartman: "signore" cosa? Avevi mica intenzione di darmi dello stronzo?
Cowboy: signor no, signore!
Hartman: quanto sei alto, soldato?
Cowboy: signore, uno e settantatré, signore!
Hartman: un metro e settantatrè. Prima non facevano pile di merda così alte! Cerchi anche di fregarmi qualche centimetro, eh!
Cowboy: signor no, signore!
Hartman: è chiaro, io dico che la parte migliore dello schizzo da cui sei nato è colata tra le chiappe di tua madre ed ha macchiato il materasso! T'hanno fatto con lo scarto! Da dove cazzo vieni, comunque, soldato!
Cowboy: signore, Texas, signore!
Hartman: strano! Io ho sempre saputo che nel Texas ci nascono solo tori e checche, soldato Cowboy! Tu l'aria del toro non ce l'hai neanche un po' e quindi il cerchio si restringe! Tu succhi i cazzi?
Cowboy: signor no, signore!
Hartman: ci soffi dentro per gonfiarli?
Cowboy: signor no, signore!
Hartman: io scommetto che tu sei uno di quegli ingrati che lo mette in culo a qualche poveraccio senza usargli la cortesia di menarglielo davanti per sdebitarsi! Ti terrò d'occhio!
(guarda Palla di Lardo)
I tuoi genitori hanno anche figli normali?
Palla di Lardo: signor sì, signore!
Hartman: si saranno pentiti di averti fatto! Tu sei talmente brutto che sembri un capolavoro d'arte moderna. Come ti chiami, sacco di lardo?
Palla di Lardo: signore, Leonard Lawrence, signore!
Hartman: Lawrence... Lawrence come, d'Arabia?
Palla di Lardo: signor no, signore!
Hartman: il tuo è un nome da nobili. Tu sei di sangue reale?
Palla di Lardo: signor no, signore!
Hartman: e tu li succhi i cazzi?
Palla di Lardo: signor no, signore!
Hartman: palle, tu ti succhi una pallina da un capo all'altro del tubo per innaffiare!
Palla di Lardo: signor no, signore!
Hartman: non mi piace il nome Lawrence, solo finocchi e marinai si chiamano Lawrence! D'ora in poi tu sarai Palla di Lardo!
Palla di Lardo: signor sì, signore!
Hartman: mi trovi carino, Palla di Lardo, ti sembro buffo?
Palla di Lardo: signor no, signore!
Hartman: allora strappati dal grugno quel sorriso da stronzo!
Palla di Lardo: signor sì, signore!
Hartman: bene... prenditela pure comoda, tesoro!
Palla di Lardo: signore, ci provo, signore!
Hartman: Palla di Lardo, ho deciso di darti tre secondi, esattamente tre fottuti secondi per toglierti quel sorriso da cretino dal muso! In caso contrario ti strappo le palle dagli occhi e ti fotto il cervello! Uno... due... tre!
Palla di Lardo: signore, non ci riesco, signore!
Hartman: palle, mettiti in ginocchio sacco di merda! (gli mostra la mano) Strangolati da solo! (Palla di Lardo lo fa con le sue mani) Ma no, con la mia mano, brutto stronzo! (Palla di lardo gli tira la mano) Non mi tirare la mano! Ho detto di strangolarti da solo! Chinati in avanti e fatti strangolare! (Palla di Lardo lo fa) Hai finito di sorridere?
Palla di Lardo: signor sì, signore!
Hartman: balle, non ho sentito che hai detto!
Palla di Lardo: signor sì, signore!
Hartman: balle, non ti sento ancora, urla come se mi avessi davvero!
Palla di Lardo: signor sì, signore!
Hartman: basta così, alzati in piedi! (si alza) Palla di Lardo, è meglio che metti il culo in carreggiata e cominci a cacarmi anelli con brillanti su un piatto d'argento, se no sarò costretto a fotterti di brutto!
Palla di Lardo: signor sì, signore!   
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Siciliani
(da "True Romance" aka "Una vita al massimo")
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Vincenzo: Worley, i siciliani sono dei gran bugiardi, i migliori, senz'altro. Io sono siciliano, e mio padre era il campione mondiale dei bugiardi siciliani. Crescendo alla sua scuola ho imparato a conoscere tutti i trucchi. Sono diciassette i trucchi che un uomo ha per mentire, cioè deve inscenare diciassette diverse pantomime; diciassette l'uomo, la donna arriva a venti, ma, se conosci il trucco, ti basta guardarlo in faccia e batti anche la macchina della verità. Ora lei sta facendo il gioco del dire e del non dire, per non dirmi niente mi sta dicendo tutto. Me lo dica, prima che le faccia qualcosa che le lascerà il segno.
Worley: potrei avere una di quelle sigarette adesso?
Vincenzo: certo.
Worley: ha da accendere? Nono... lasci, ce l'ho. (accende e fuma) Lei è siciliano, mh?
Vincenzo: sì, siciliano.
Worley: sa, io leggo molto, soprattutto libri di storia. Li trovo affascinanti. E' un fatto - forse lei non lo sa - che i siciliani discendono dai negri.
Vincenzo: sul serio?
(risate)
Worley: sì... sì, è dimostrato, davvero. Il sangue siciliano è mescolato al sangue negro.
Vincenzo: (guardando gli scagnozzi) avete sentito?
Worley: e se non ci crede può andare a controllare: molte centinaia di anni fa i mori conquistarono la Sicilia, e i mori erano negri.
Vincenzo: ah, sì?
Worley: a quei tempi i siciliani erano come gli italiani del nord, occhi azzurri e capelli biondi, ma... ma poi arrivarono i mori e le cose cambiarono. I mori scoparono tanto con le donne siciliane, mh?, che i loro geni finirono col prevalere. Ecco perchè, da capelli biondi e occhi azzurri si passa a capelli neri e pelle scura. Beh, è stupefacente se si pensa che... che al giorno d'oggi, centinaia di anni dopo, i siciliani portano ancora il gene dei negri. (risate) No, è tutto vero! Davvero, sto citando i libri di storia! E' documentato... E' storia, è documentato!
Vincenzo: com'è simpatico, eh?
Worley: sì...
Vincenzo: davvero...
Worley: i suoi antenati erano negri... (risate) eh?... e la sua bis bis bis bis bis nonna ha scopato con un negro... eh?... e ha partorito un negretto. Ora, questa è una bella storia. Mi dica, ho mentito?
Vincenzo: no.
Worley: perciò... lei è... un bastardo.
(risate)
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Il battesimo
(da "Reservoir dogs" aka "Le iene")
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Joe: ah, vi divertite a raccontare barzellette, a ridere e scherzare, eh... a stronzeggiare come un mucchio di scolarette alla ricreazione. Vi dico io una barzelletta. Ci sono sei ragazzi chiusi al fresco, a San Quintino, che si chiedono come cazzo ci sono finiti. "Dove abbiamo sbagliato", "cosa avremmo dovuto fare", "cosa non abbiamo fatto", "colpa tua, colpa sua", stronzate del genere. Finché a qualcuno viene un sospetto: "ehi, un momento... mentre si preparava il colpo, non facevamo altro che ridere e stronzeggiare". E' arrivato il messaggio? Non mi va di rimproverarvi. Quando il colpo sarà stato fatto, e sono sicuro che sarà un successo, ce ne andremo alle Hawaii e là me la spasserò insieme a voi. Mi scoprirete diverso quando saremo là, ma per ora qui si parla d'affari. Con l'eccezione di Eddie e del sottoscritto, che voi già conoscete, useremo nomi fittizi per questo lavoro. In nessuna circostanza ammetterò che chiunque di voi si rivolga ad un altro chiamandolo per nome. E non voglio nemmeno che parliate di questioni personali, compreso da dove venite, come si chiama vostra moglie, dove siete stati dentro, o anche, per esempio, quale banca avete rapinato chissà dove. Voglio che parliate solo, se è proprio necessario, di quello che dovrete fare. E basta. Ecco i vostri nomi: Mr. Brown, Mr. White, Mr. Blonde, Mr. Blue, Mr. Orange e Mr. Pink.
Mr. Pink: perché io sarei Mr. Pink?
Joe: perché tu sei un frocio, va bene?
(risate)
Mr. Pink: perchè non ci scegliamo noi il colore?
Joe: non se ne parla neanche! Ci ho provato una volta, non funziona. Quattro ragazzi, tutti a litigare per chi si doveva chiamare Mr. Black. Tutti volevano averla vinta e nessuno che si tirava indietro. Niente, io decido! Tu sei Mr. Pink! E non se ne parli più!
Mr. Brown: già, ma... anche Mr. Brown, ricorda un po' il colore della merda.
Mr. Pink: e Mr. Pink sembra un nome da fighetto? Che ne diresti di Mr. Purple? Mi sembra che va bene, sì, sarò Mr. Purple.
Joe: tu non sei Mr. Purple. Qualcun altro su un altro lavoro è Mr. Purple. Tu sei Mr. Pink!
Mr. White: che ce ne frega del nome?
Mr. Pink: già, per te è facile, tu sei Mr. White, hai un nome da tipo forte. Se per te è uguale chiamarsi Mr. Pink facciamo cambio.
Joe: ehi... qui nessuno cambia niente con nessun altro. Questo non è un qualsiasi consiglio comunale del cazzo. Sta a sentire, Mr. Pink: tu puoi scegliere, hai due possibilità. O fai quello che dico io o alzi i tacchi. Allora, cosa scegli Mr. Pink?
Mr. Pink: Joe, cristo di un dio, lasciamo perdere, cazzo. Va benissimo, sarò Mr. Pink, andiamo avanti.
Joe: "andiamo avanti" lo dico io. Allora, avete capito tutti quello che vi ho detto? Mi fate così incazzare che non riesco più a parlare. Mettiamoci al lavoro. 
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Mondo degli schiavi
(da "From dusk till dawn" aka "Dal tramonto all'alba")


Pandemonium: non ti berrò tutto in una volta, mio caro. Ti farò diventare il mio schiavo, ma, siccome non ti ritengo degno di bere sangue umano, berrai solo quello dei cani randagi. Sarai il mio nuovo zerbino: ad ogni mio ordine leccherai fango dai tacchi dei miei stivali. Ti trasformerò in un bel cane e ti chiamero Fido, anzi no... Spot. Benvenuto nel mondo degli schiavi!
Seth: No, grazie. Ho già avuto una moglie.
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Corteggiamento
(da "Things to Do in Denver When You're Dead" aka "Cosa fare a Denver quando sei morto")


Jimmy: Dagney, è così che ti chiami? Un nome incredibile. Io mi chiamo Jimmy. Ho per te una domanda molto semplice e impulsiva: sei innamorata?
Dagney: cosa?
Jimmy: in questo momento sei innamorata?
Dagney: perché?
Jimmy: perché se lo sei non ti farò perdere tempo: non mi piace intromettermi nella felicità di un altro uomo. Ma se adesso non sei innamorata andrò avanti con il mio numero perchè, vedi, se posso dirtelo, Dagney, tu sei senz'altro la più bella del reame.
Dagney: (sorride) ha mai funzionato?
Jimmy: mm... nei giorni andati; adesso ho raramente l'occasione di provare. Non hai risposto alla mia domanda.
Dagney: l'ho dimenticata.
Jimmy: sei innamorata?
Dagney: beh, c'è una persona...
Jimmy: ...però...
Dagney: ...ci vediamo, so il suo numero di telefono, ma non riesco a usare il suo spazzolino da denti. Siamo a metà strada. E lui è pazzo di me.
Jimmy: lo credo bene: tu plani.
Dagney: io plano?
Jimmy: verbo planare, una qualità stimolante. Per lo più le ragazze camminano, tu invece plani, leggera come un aliante. Parlami un po' di... come si chiama? Cee?
Dagney: Alex.
Jimmy: fa lo stesso. E ti fa provare il groppo?
Dagney: definisci "groppo".
Jimmy: "groppo": quando pensi a lui e non riesci a mangiare e a dormire, oppure ti sorride e dimentichi le cattiverie umane. Lui ti fa quell'effetto?
Dagney: è un concetto ridicolo, non ci riuscirebbe nessuno.
Jimmy: per una che plana, ci vuole chi le fa provare il groppo.
Dagney: "per una che plana, ci vuole chi le fa provare il groppo"?
Jimmy: vieni a cena con me.
Dagney: vai alla velocità della luce o sbaglio?
Jimmy: è un bellissimo mese, accetta un invito a cena.
Dagney: e tu mi farai provare il groppo?
Jimmy: o morire nel tentativo: cena? Cena e basta.
Dagney: me ne pentirò, lo so...
Jimmy: ...se saremo fortunati. 
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Incontro con Kurtz
(da "Apocalypse Now - Redux")
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Kurtz: Ha mai pensato seriamente a delle reali forme di libertà, la libertà dall'opinione degli altri, persino dalla propria opinione? Le hanno detto perché, Willard, perché vogliono porre fine al mio comando?
Willard: mi hanno inviato in missione segreta, signore.
Kurtz: ma non è più segreta, no? Che le hanno detto?
Willard: mi hanno detto che era diventato completamente pazzo, e che i suoi metodi erano insani.
Kurtz: e i miei metodi sono insani?
Willard: io non vedo... non vedo nessun metodo, signore.
Kurtz: mi aspettavo qualcuno come lei. Lei che si aspettava? Lei è un assassino?
Willard: sono un soldato.
Kurtz: né l'uno né l'altro. Lei è un galoppino, mandato qui dal droghiere a incassare i sospesi. 
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Monologo Kurtz: l'orrore
(da "Apocalypse Now - Redux")
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Ho visto degli orrori, orrori che ha visto anche lei, ma non avete il diritto di chiamarmi assassino;  avete il diritto di uccidermi, questo sì, avete il diritto di farlo; ma non avete il diritto di giudicarmi.
Non esistono parole per descrivere lo stretto necessario a coloro che non sanno cosa significhi l'orrore. L'orrore.
L'orrore ha un volto e bisogna essere amici dell'orrore. L'orrore e il terrore morale ci sono amici; in caso contrario, allora diventano nemici da temere. Sono i veri nemici.
Ricordo quando ero nelle forze speciali. Sembra siano passati mille secoli. Siamo andati in un accampamento per vaccinare dei bambini. Andati via dal campo, dopo averli vaccinati tutti contro la polio, un vecchio in lacrime ci raggiunge correndo, non riusciva a parlare. Allora tornammo al campo: quegli uomini erano tornati e avevano mutilato a tutti quei bambini il braccio vaccinato.
Stavano lì ammucchiate, un mucchio di piccole braccia. E  mi ricordo... che ho... ho... ho... io ho pianto.. ho pianto come... come una povera nonna.
Avrei voluto cavarmi tutti i denti, non sapevo neanche io cosa volevo fare; ma voglio ricordarmelo, non voglio dimenticarlo mai. Non voglio dimenticarlo mai.
E a un certo punto ho capito, come se mi avessero sparato, mi avessero sparato un diamante, un diamante mi si fosse conficcato nella fronte. E mi sono detto "oddio, che genio c'era in quell'atto. Che genio!". La volontà di compiere quel gesto. Perfetto, genuino, completo, cristallino, puro.
Allora ho realizzato che loro erano più forti di noi perché riuscivano a sopportarlo, non erano mostri, erano uomini, squadre addestrate. Questi uomini avevano un cuore, avevano famiglia, avevano bambini, erano colmi d'amore, ma avevano avuto la forza, la forza di farlo.
Se avessi avuto dieci divisioni di uomini così i nostri problemi sarebbero finiti da tempo. C'è bisogno di uomini con un senso morale, e allo stesso tempo capaci di utilizzare il loro primordiale istinto di uccidere, senza sentimenti, senza passione, senza giudizio, senza giudizio.
Perché è il giudizio che ci indebolisce.